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Pavimenti diversi: idee e consigli per abbinarli al meglio

Tra le varie fasi che compongono l’iter progettuale di ristrutturazione di un appartamento, la scelta della pavimentazione è una delle più delicate. Perché? Anzitutto, perché la pavimentazione influenza il colore degli arredi, dei complementi e delle pareti. Per questo motivo, la scelta del pavimento è tutt’altro che semplice, soprattutto quando, non essendo supportati da un architetto, ci si reca nei negozi del settore alla ricerca di un’idea o di una soluzione: il risultato è quello di perdersi tra gli ampi mq di esposizione e di uscire con le idee più confuse.

Già da qualche anno si preferisce scegliere un unico tipo di pavimentazione per conferire un carattere uniforme ed armonico a tutta la casa, oltre al fatto che la presenza di un unico pavimento semplifica non poco la scelta degli abbinamenti e dello stile da dare a tutti gli ambienti (bagni e cucina esclusi, ovviamente).
Non sempre, però, è possibile optare per questa soluzione e la necessità di contenere i costi di ristrutturazione ci spinge a voler modificare solo il rivestimento di alcuni ambienti della casa.

Perché accostare pavimenti con materiali diversi?

  • Sono tre, di solito, i casi in cui dobbiamo accostare pavimenti diversi tra di loro:
    La necessità di contenere i costi di ristrutturazione dell’appartamento appena acquistato: conservando la pavimentazione esistente in alcuni ambienti e la cambiandola in altri;
  • La scelta del parquet come rivestimento per la nostra abitazione ma in ambienti come la cucina e l’ingresso (zone maggiormente sottoposte a usura) occorre prevedere un altro tipo di pavimentazione;
    La demolizione di un tramezzo per ampliare un ambiente con conseguente striscia vuota tra due pavimentazioni esistenti;
  • Recupero e restauro di pavimentazione antica (riggiole napoletane, di Vietri, siciliane, cotto etc) che risulta degradata da usura o lacunosa in alcune parti. E’ necessario scegliere un altro tipo di pavimentazione che ben si accosti a quella antica esistente.

In ogni caso, per risolvere le problematiche legate alla posa dei pavimenti occorre comprendere come sia fatto un pavimento e cosa ci sia al di sotto. Anzitutto gli elementi di una pavimentazione hanno spessori variabili a seconda del materiale di cui sono costituiti, più precisamente:

  • 5 mm di spessore per il parquet;
  • 1 cm di spessore per liste di legno massello;
  • da 1 a 2 cm di spessore per il cotto, il marmo ed il gres porcellanato.

Al di sotto del rivestimento si ha uno strato di colla (dai 3 ai 5 mm di spessore) applicata su uno strato di sottofondo di circa 10 cm opportunamente livellato. Il sottofondo è lo strato in cui vengono inglobati gli impianti elettrico e idraulico.

E’ possibile creare stili diversi per le stanze utilizzando pavimenti diversi?

Certamente! Nel caso in cui scegliamo il parquet come rivestimento, in cucina e nell’ingresso è opportuno inserire un tipo di pavimentazione che si adatti meglio a tali ambienti.
Ad esempio, nel caso di un open space, se la cucina si affaccia direttamente sul living, in corrispondenza dell’area occupata da tavolo e cucina si può utilizzare il gres porcellanato, magari con colori a contrasto rispetto al parquet o ancora piastrelle in gres che riproducono l’effetto di mosaici e rosoni all’interno del pavimento. In questo modo, anziché essere costretti a costruire un tramezzo o un altro elemento divisorio, si può utilizzare proprio il pavimento per differenziare gli spazi in base alle loro funzioni ed al loro stile.
L’ingresso è l’ambiente maggiormente sottoposto ad usura, ragion per cui, il rivestimento più adatto è il gres porcellanato perché molto resistente e inassorbente (nei mesi invernali, infatti, ci capita spesso di avere le scarpe bagnate e sporche di fango e lo zerbino non sempre basta a ripulire la suola).
Per accordare il gres dell’ingresso ed il parquet del living consiglio di far “correre” il gres porcellanato all’interno della stanza creando, se possibile, un gioco di incastri e modo da ingrandire visivamente tutto l’ambiente.

Progetto di una casa a Barcellona – Studio EO arquitectura – Fotografo: Adrià Goula

 

 

Incastro a nido d’ape – Foto tratta da fashionnewsmagazine.com

È possibile accostare il parquet al gres porcellanato effetto legno?

Non esiste una regola che disciplini l’accostamento tra pavimenti diversi, tuttavia, da architetto sconsiglio tale abbinamento. Il parquet si accosta bene al gres, al marmo e alla pietra ma non al gres effetto legno per due motivi:

  • Anche se ben fatto e di ottima qualità, il gres porcellanato effetto legno presenta le fughe a differenza del parquet;
  • E’ evidente la differenza tra finto parquet ed essenza naturale.

Attenzione, però, ai diversi coefficienti di dilatazione termica dei materiali che acquistiamo: ciò è vero, soprattutto, nel caso del legno che essendo un materiale vivo risente delle variazioni di temperatura e umidità.

Tipi di lavorazioni – Foto tratta da Lavorincasa.it

 

Foto tratta dal web homelaco.com

Quali giunzioni posso utilizzare tra due pavimentazioni diverse?

Quando si vuole accostare pavimenti diversi si inseriscono, generalmente, dei profili di separazione ma se il lavoro è fatto a regola d’arte, possiamo anche evitarne l’uso.
Esistono svariate tipologie di profili di separazione tra due diverse pavimentazioni (aventi stesso spessore o spessori diversi), il profilo ha varie forme a seconda del tipo di pavimentazione in cui si inserisce. Il più usato è il profilo a forma di “C” munito di un’aletta traforata e di scanalature che ne garantiscono l’aggancio, rispettivamente, con la pavimentazione e con lo stucco. I materiali impiegati sono: l’acciaio (cromato e satinato) l’ottone (cromato e satinato) ed il legno.

Tipi di giunzioni – Foto tratte da progressprofiles.com

Progettare una cabina armadio dietro il letto

La cabina armadio definisce uno spazio guardaroba dove è possibile entrare ed avere tutto a vista. Può essere un locale a sé stante o un vano ricavato, molto spesso, all’interno della camera da letto.
In entrambi i casi, la cabina armadio permette di personalizzare il guardaroba sfruttando al meglio lo spazio disponibile e di sostituire mobili ingombranti a tutta altezza.
La cabina armadio rappresenta, ad oggi, una delle richieste più frequenti soprattutto da parte di coloro che desiderano una camera da letto dal gusto minimale e pulito.

Perché realizzare una cabina armadio dietro il letto?

Tra le tante possibili, ritengo che quella della cabina armadio dietro il letto sia una soluzione perfetta per ottimizzare gli spazi (in una camera da letto stretta e lunga o quadrata, per esempio) e sostituire il solito armadio ad ante.

 

Due sono i vantaggi principali della cabina armadio:

  • una testata del letto in cartongesso, una boiserie o un divisorio in vetro, consentono di rendere la camera da letto contemporanea e ordinata con un budget contenuto;
  • gli armadi venduti dai vari mobilifici, avendo delle dimensioni standard, difficilmente riescono a coprire perfettamente la lunghezza del muro a disposizione, ragion per cui, restano vuoti spazi ai lati del mobile o al di sopra di esso, spazi che finiscono per essere inutilizzabili o antiestetici.

L’alternativa è quella di far realizzare una armadiatura su misura ma i costi sono notevolmente elevati.

Quali sono le dimensioni minime per una cabina armadio dietro il letto?

La cabina armadio deve avere una superficie di almeno 2 / 2,5 mq per risultare funzionale e, soprattutto, facilmente fruibile.
La profondità minima da considerare è di 1,20 m in quanto ai moduli profondi 60 cm occorre aggiungerne altri 60 cm per il passaggio (la profondità può arrivare a 1,80 m qualora si voglia attrezzare anche la parte interna della parete divisoria), la lunghezza è variabile ma occorre avere a disposizione almeno 3,20 m per una cabina armadio dietro il letto.
Se quindi le dimensioni minime per una cabina armadio sono 1,20 m x 3,20 m, la camera da letto deve avere almeno una dimensione totale, quindi comprensiva di cabina armadio, di almeno 3,20 m di lunghezza e 4,00 m di larghezza. In questo modo, la camera sarà composta solo da letto matrimoniale, comodini e cabina armadio, perché non resta spazio né per eventuale comò né per uno scrittoio.

 

             

 

In questo caso, data la ampia metratura a disposizione, è stato possibile progettare una cabina armadio divisa in due ambienti dedicati, rispettivamente, a lui e lei.
Realizzata su misura in cartongesso, la cabina armadio è stata pensata in modo da contenere dietro al letto alcune mensole che servono come piano d’appoggio in sostituzione dei comodini.

 

 

Nel caso in cui lo spazio a disposizione non consenta una divisione e conseguente doppio ingresso della cabina, trovo, comunque molto funzionale il progetto di una cabina armadio dietro il letto con ingresso singolo.
Lo spazio guardaroba può essere attrezzato a tutta altezza con montanti, cassetti e cremagliere, sfruttando al meglio tutto lo spazio a disposizione.

La pianta rettangolare e la posizione della finestra hanno determinato la forma angolare della cabina armadio dietro il letto; ad essa si accede con una porta scorrevole in vetro sabbiato, montata esternamente su binari fissati a muro.

Come realizzare una cabina armadio dietro il letto?

La composizione della cabina armadio richiede una vera e propria progettazione. Deve tenere conto delle dimensioni della stanza, della gamma dei moduli disponibili prodotti dalle diverse aziende e dalle effettive necessità e abitudini di chi la utilizza.
Fatta questa premessa, sono molteplici le modalità di realizzazione e di allestimento di una cabina armadio dietro il letto: autoportanti con montanti metallici e sistema a cremagliera, con o senza boiserie oppure con struttura simile ad una armadiatura tradizionale. Soluzioni, queste, che rendono la cabina armadio uno spazio versatile, adattabile nel tempo a nuovi contesti ed esigenze.
Di seguito illustro alcune soluzioni:

 

Cabina armadio in cartongesso o muratura:

Basta un semplice setto murario per creare uno spazio guardaroba dietro il letto, ma la cura dei dettagli fa la differenza, infatti, l’uso di una vernice ad hoc, ha trasformato la testata del letto in una grande lavagna su cui scrivere poesie, dediche o disegnare il capoletto.
È possibile, poi, cancellare il tutto e ricominciare, rendendo la camera da letto sempre diversa.

Le soluzioni per rendere unica la parete divisoria sono molteplici: giochi di colore con le tinte, rivestimenti o carte da parati ed ancora: pareti a tutta altezza o interrotte da lastre di vetro per garantire luce naturale o aerazione.
Il divisorio in cartongesso risulta il materiale più economico e meno invasivo se confrontato con un intervento di muratura vero e proprio; anche rispetto ad una divisione in vetro è, senza dubbio, una soluzione più economica.
È importante, per questo, rivolgersi ad un professionista qualificato per scegliere la soluzione migliore.

            

 

Cabina armadio a vista

Se non si desidera fare interventi di muratura è possibile dividere gli ambienti con ante scorrevoli che diventano dei veri e propri separé. Le ante sono ancorate a soffitto e a pavimento con dei binari che permettono alle porte di scorrere. In questo modo la cabina armadio dietro il letto può essere a vista se il materiale utilizzato è il vetro, sia trasparente, che satinato o fumé o nascosta grazie a materiali come il legno o l’alluminio.

Come organizzare la cabina armadio dietro il letto

Uno dei sistemi più diffusi prevede una struttura portante costituita da profili metallici che si possono fissare a terra e a soffitto, oppure ancorare nella parte superiore alla parete.
Lo stesso profilo è sagomato per potervi agganciare l’attrezzatura. Nella maggior parte dei casi, la posizione degli elementi è regolabile in altezza: questo consente di modificare lo schema compositivo a seconda delle necessità. In definitiva, uno dei vantaggi offerti da questa tipologia è proprio la possibilità di modificare la composizione del guardaroba quando se ne ha la necessità.

 

Organizzare la cabina armadio quando si è single:

L’armadio deve essere composto da almeno due moduli: una suddivisione che permette di adibire un elemento ai cambi di stagione, l’altro all’uso quotidiano.

 

Organizzare la cabina armadio quando si è in coppia:

In questo caso meglio prevedere almeno tre elementi: uno per lui e uno per lei, da organizzare in base alle personali esigenze, e l’altro in condivisione.